SCIENZA

Test rapido Covid: un nuovo studio evidenzia la scarsa attendibilità

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Sempre più diffuso, il test rapido per il Covid si allontana parecchio da quello molecolare e gli stessi esperti manifestano non poche perplessità nei confronti del tampone antigenico. Mentre ambulatori, cliniche private e farmacie si danno da fare per riuscire ad offrire il servizio ad un numero maggiore di pazienti, dunque, arrivano dalla comunità scientifica delle notizie tutt’altro che rassicuranti. Quello che infatti è stato per mesi promosso come un test rapido per il Covid che permette di accelerare le tempistiche per avere risultati, oggi si dimostra ancora meno attendibile di quanto era stato previsto.

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Ad evidenziare questa criticità è stato lo studio condotto di recente dal Centro Ricerche Altamedica di Roma. I risultati non lasciano spazio ad ulteriori dubbi: il test rapido per il Covid ha dimostrato un grando di attendibilità pari al 61% e questo significa che nel 39% dei casi si ha un falso negativo.

Test rapido Covid: come funziona

A differenza del tampone molecolare, il cosiddetto test rapido consente di avere un esito in pochi minuti e questo è senza dubbio un grande vantaggio. Il prelievo viene effettuato mediante un tampone faringeo: il medico lo inserisce all’interno della narice del paziente in modo da raccogliere il materiale genetico da analizzare. A questo punto, si verifica la presenza di alcuni antigeni ascrivibili al Covid-19 e nel giro di 15 minuti è possibile avere un esito positivo oppure negativo.

Il funzionamento del test rapido per il Covid è dunque semplicissimo, oltre che più veloce rispetto a quello molecolare. I limiti tuttavia sono numerosi e non andrebbero sottovalutati.

I limiti del test rapido ed il rischio di falsi negativi

Il problema maggiore dei test rapidi antigenici per il Covid-19 è legato al rischio che producano falsi negativi e questo la comunità scientifica non lo ha mai nascosto. Si sapeva sin dall’inizio dunque che i tamponi antigenici sarebbero stati meno accurati ed affidabili rispetto a quelli molecolari e non è certo un caso se i conteggi operati dal Governo tengono in considerazione solo questi ultimi.

Il test rapido per il Covid potrebbe infatti generare un falso negativo e questo accade soprattutto quando la carica virale è molto bassa. Un recente studio però ha evidenziato che il grado di attendibilità di questi tamponi è di molto inferiore a quello che si era previsto.

L’ultimo studio condotto da Altamedica

Il Centro Ricerche Altamedica di Roma ha pubblicato da qualche giorno uno studio che evidenzia le criticità del test rapido per il Covid. Sono stati selezionati 332 pazienti e 249 di questi sono risultati positivi al tampone molecolare, mentre i restanti 83 negativi.

Precedentemente però tutti i pazienti erano stati sottoposti anche al test rapido per il Covid basato sugli antigeni e solo 151 di loro erano risultati positivi. Ciò, tradotto in numeri, significa che la sensibilità del tampone antigenico si attesta al 61% e nel 39% dei casi si ottiene un falso negativo. Quest’ultimo studio ha evidenziato i grandi limiti del test rapido, che si conoscevano già ma che non si pensava fossero così marcati.

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