A 10 anni di distanza dall’incidente nucleare di Fukushima che tutti ricordiamo, il Primo Ministro del Giappone Yoshihide Suga, ha comunicato l’intenzione di rilasciare nell’Oceano Pacifico l’acqua contaminata della centrale nucleare. Una notizia che ha acceso un dibattito a livello internazionale e che ha preoccupato non poco l’opinione pubblica, consapevole della padioattività contenuta nell’acqua di Fukushima. In questi giorni non si parla d’altro, ma è bene fare chiarezza perchè quello che potrebbe sembrare un imminente disastro ambientale è in realtà molto meno pericoloso di ciò che sembra, almeno secondo la comunità scientifica.
Sembra dunque che la questione si sia spostata più sul versante politico nelle ultime ore. Dopo aver appreso la notizia si sono mobilitati tutti i principali protagonisti della scena internazionale: dalla Cina alla Commissione Europea, senza dimenticare Greenpeace che ha subito gridato al disastro ambientale. Vediamo però di fare chiarezza: quanto è pericolosa l’acqua contaminata di Fukushima? Che elementi radioattivi contiene e quali potrebbero essere le conseguenze di tale decisione?
Acqua contaminata di Fukushima: cosa contiene?
La decisione di riversare l’acqua contaminata della centrale nucleare di Fukushima ha subito allarmato il mondo, perchè sappiamo bene tutti quanto possano essere pericolosi gli elementi radioattivi per l’uomo così come per le specie che popolano l’Oceano. Per andare a fondo della questione però è utile sapere cosa contiene quest’acqua contaminata, perchè la situazione è molto meno allarmante di quel che sembra.
Da 10 anni a questa parte, l’acqua contaminata di Fukushima ha subito un processo di filtrazione che è ancora in atto e che ha l’obiettivo di rimuovere la maggior parte degli elementi radioattivi presenti. L’acqua viene infatti filtrata da un sistema chiamato ALPS, che è in grado di eliminare praticamente tutte le sostanze radioattive ad eccezione del trizio. Si tratta di un isotopo radioattivo dell’idrogeno presente naturalmente nell’acqua del mare e nell’atmosfera.
Quanto è pericoloso il trizio per la salute e per l’Oceano?
Il trizio è un isotopo radioattivo considerato poco dannoso, in quanto la sua emivita è piuttosto breve rispetto ad altri isotopi. Se riversato nell’ambiente, impiega cioè qualche decennio per scomparire ma non solo. Se dovesse entrare nel corpo umano, ad esempio perchè ingerito insieme all’acqua contaminata, l’organismo impiegherebbe tra i 7 ed i 10 giorni per espellerlo senza riportare conseguenze importanti. Sicuramente, in grandi quantità il trizio può diventare pericoloso ma non sembra essere questo il caso, poichè la filtrazione dell’acqua di Fukushima è ancora in corso e l’impegno è quello di raggiungere livelli di concentrazione minimi di tale elemento.
Il parere degli scienziati sulla questione di Fukushima
Il parere degli scienziati è ancora controverso in merito a tale questione, ma diversi esperti sostengono che riversate l’acqua contaminata di Fukushima (ed opportunamente filtrata) nell’Oceano sia una buona idea. Raggiungerebbe infatti dei livelli di diluizione talmente importanti da non rappresentare un pericolo per la salute umana e nemmeno per l’ambiente. L’annuncio è stato fatto e la questione è ancora aperta: quel che sembra certo è che il disastro ambientale proclamato potrebbe essere molto meno preoccupante di quanto è stato affermato nelle ultime ore.