Il rischio reale di un minimo di Maunder e il conseguente raffreddamento globale
Abbiamo spesso riportato sul nostro blog il parere di alcuni studiosi che prospettano il possibile prossimo avvento di un periodo di raffreddamento del pianeta Terra. In un articolo comparso sul blog della BBC a firma di Paul Hudson viene riportato il parere del professor Mike Lockwood della Reading University, secondo il quale il Sole mostrerebbe sintomi simili a quelli registrati durante il “Minimo di Maunder” e che potrebbe inaugurare una nuova piccola era glaciale.
Il rapporto di causa-effetto tra la bassa attività delle macchie solari e il clima più freddo sul nostro pianeta è ancora oggetto di discussione nella comunità scientifica.
Alcuni scienziati ritengono che l’attività solare influenzi il cambiamento climatico più del diossido di carbonio.
Come riportato su Le Scienze, nuovi studi sembrano effettivamente dimostrare una correlazione tra macchie solari (e quindi attività solare) con mutazioni del clima.
Per dare ulteriori conferme a tale teoria, gli scienziati fanno spesso riferimento al fenomeno noto come Minimo di Maunder, nome dato al periodo che va circa dal 1645 al 1715 che fu caratterizzato da una attività solare molto scarsa, ovvero da un numero di macchie solari estremamente basso.
Edward Walter Maunder scoprì la mancanza di macchie solari in quel periodo studiando le cronache dell’epoca: durante un periodo di 30 anni, gli astronomi osservarono solamente circa 50 macchie, invece delle normali 40 mila o 50 mila.
Uno studio condotto dall’astronomo olandese Cornelis de Jager nel 1981 suggerisce che il Minimo di Maunder coincise con la parte centrale e più fredda della cosiddetta Piccola Era Glaciale, un periodo che va dalla metà del 16° alla metà del 19° secolo in cui ci fu un brusco abbassamento della temperatura terrestre nell’emisfero settentrionale. Questo periodo fu preceduto da un lungo periodo di temperature relativamente elevate chiamato periodo caldo medievale.
Secondo quanto scrive Paul Hudson sul blog della BBC, Mike Lockwood, professore di astrofisica solare presso la Reading University, Regno Unito, ritiene che le condizioni del Sole presentano caratteristiche molto simili a quelle rilevate durante il Minimo di Maunder. L’attuale tasso di declino dell’attività solare potrebbe vedere un ritorno di temperature più rigide sul nostro pianeta.
Secondo il professor Lockwood, il tardo 20° secolo è stato caratterizzato da un’attività solare insolitamente vivace, con quello che è stato chiamato il “grande massimo” avvenuto intorno al 1985. Da allora, il sole gradualmente è diventato sempre più tranquillo.
Analizzando la quantità di isotopi nelle barre di ghiaccio ottenute dai carotaggi, l’astrofisico è stato in grado di osservare il comportamento del sole nelle precedenti migliaia di anni. L’analisi dei dati suggerisce che l’attività solare sta diminuendo in maniera più rapida di quanto non lo abbia fatto negli ultimi 10 mila anni.
Lockwood ritiene che già stiamo cominciando ad assistere ad un cambiamento nel clima della Terra e che nei prossimi decenni potremmo assistere ad un picco negativo simile a quello registrato durante il Minimo di Maunder.
Lockwood descrive anche gli impatti potenziali che uno scenario del genere potrebbe avere sul Regno Unito e sul mondo intero. Un cambiamento verso il freddo del clima potrebbe avere profonde implicazioni sulla politica energetica e le infrastrutture di trasporto.
Bisogna sottolineare che la maggior parte degli scienziati ritiene che il riscaldamento globale a lungo termine sia ancora in corso e che, quindi, qualsiasi raffreddamento globale causato da questo fenomeno naturale finirebbe per essere temporaneo, contrastato dalla continua immissione nell’atmosfera di anidride carbonica e altri gas serra.
Male che vada, il fenomeno naturale potrebbe eliminare gran parte del riscaldamento che si è verificato a partire dagli anni 50. Ancora una volta, l’universo aggiusterebbe i guasti causati dall’uomo!