Python è uno dei linguaggi della programmazione più utilizzati degli ultimi anni. In effetti non sono pochi i punti a favore di questo linguaggio e probabilmente proprio questo gli ha permesso di avere un così ampio utilizzo nel tempo.
Si contraddistingue per una sintassi estremamente chiara e leggibile ecco per quale motivo viene anche scelto dai principianti e coloro che muovono i primi passi nella programmazione. Certo questo non vuol dire che non ci siano occasioni in cui programmare in Python non sia una scelta sbagliata.
Allo stesso modo, vi è l’esigenza basilare di conoscere questa tipologia di linguaggio per poter offrire il miglior servizio possibile. Proprio per questo motivo sono stati pensati dei corsi di formazione appositi. Per avere tutte le informazioni a riguardo accedere al sito: www.musaformazione.it.
Programmazione in Python: gli elementi essenziali
Non sono pochi i siti web che vengono creati grazie alla programmazione in Python, linguaggio utilizzato anche per software e per condurre attività di analisi. Programmare in Python vuol dire utilizzare un linguaggio che si può definire generico. Non si tratta di una tipologia di linguaggio specializzato per questo motivo viene utilizzato per la creazione di programmi di vario genere.
È molto comune sentir parlare Python come un linguaggio strumentale al machine learning e non sono pochi i corsi che lo utilizzano. Questo succede per via della sua grande semplicità che ha portato non poche aziende a decantarne le doti.
Forse una tendenza che ha portato nelle menti l’idea che sia il principale linguaggio di programmazione che verrà utilizzato anche in futuro. A questo punto non resta che da chiedersi per cosa possa essere realmente utilizzato.
L’applicazione pratica investe molteplici campi:
- lo sviluppo di siti web e software,
- realizzare interfacce grafiche (GUI)
- lo sviluppo di videogame
- l’analisi e la visualizzazione dei dati,
- l’automazione delle attività.
Quello che ne fanno molti è un utilizzo quotidiano, proprio per via della sua semplicità di utilizzo.
Imparare a programmare in Python: le parole chiave
Conoscere e saper programmare in Python diviene a questo punto la base per lavorare nel mondo della digital economy. Un linguaggio che di pari passo ai suoi colleghi è in costante evoluzione.
Per provare quanto Python sia effettivamente diffuso, basta pensare che viene utilizzata anche Netflix, una delle piattaforme che ad oggi è più comune per la visione di film e serie TV.
I “Consigliati per te” che si trovano nella home di Netflix, la piattaforma è in grado di proporli proprio grazie all’utilizzo di Python. Lo stesso avviene nel momento in cui si ricevono sul proprio smartphone dei messaggi promozionali di un prodotto o di una catena di negozi che spesso ricade proprio tra quelle maggiormente utilizzate dalla persona.
Anche il colosso Amazon si avvale di questo linguaggio, lo utilizza per i comandi di Alexa, assistente vocale comunemente utilizzato in casa con apparecchi tecnologici di vario genere.
Si potrebbe poi parlare di Instagram, Pinterest e di tutti i siti di utilizzo comune che sviluppano alcune funzionalità proprio grazie al linguaggio Python.
Ma quali sono alcune delle parole chiave da conoscere:
- PEP: Python Enhancement Proposals, standard stilistico che consente con poche righe di codice di realizzare azioni anche complesse;
- Django: un framework ambiente digitale precostituito per lo sviluppo di programmi;
- Hello, World: la prima azione che si esegue quando si inizia ad utilizzare il linguaggio di coding;
- String: sequenza di caratteri in inglese;
- Python Software Foundation: ente no profit che rilascia il software in modalità open source.
I punti di forza
La semplicità non è l’unico punto di forza del programmare Python. Innanzitutto è completamente gratuito, inoltre non presenza nessuna restrizione di copyright. Inoltre è un linguaggio multi-paradigma, quindi supporta sia la programmazione procedurale che quella ad oggetti.
Un linguaggio portabile che viene sviluppato in ANSI C.. Si può utilizzare su diverse piattaforme, tra cui: Unix, Linux, Windows, DOS, Macintosh, Sistemi Real Time, OS/2, cellulari Android e iOS.
L’installazione di Python include lo standard library, una collezione di oltre 200 moduli per svolgere i compiti più diversi tra loro. Inoltre il Python Package Index permette di scaricare ed installare migliaia di moduli aggiuntivi creati e mantenuti dalla comunità.
I programmi vengono poi compilati in maniera automatica e in formato chiamato bytecode prima di essere eseguiti.